Il semi-dio Marsyas osa sfidare il dio Apolloin un concorso musicale.
Vinto, egli fu condannato ad essere scorticato vivo. Egli attende appeso ad un pino il terribile castigo.
Questa statua illustra la possibile traduzione e forse la più corretta dei termini impiegati a proposito dell’esecuzione di Gesù.
“Se tu sei un figlio di Dio,
scendi dal palo di tortura”.
– Matteo 27:40. (o “croce”, Lienart,Segond).
In latino si chiamava crux simplex, un semplice palo sul quale si appendevano i criminali. Negli scritti di Tito-Livio. Storico romano del 1° secolo, crux descrive un palo dritto.
Croce o palo ?
L’erudito cattolico Juste Lipse (1547-1606) rappresenta così
questo strumento di supplizio nel suo libro De Cruce Libri Tres
La parola greca staurosche si traduce con croce significa innanzitutto palo(elemento di palizzata), pal (già utilizzato dagli Assiri,Persiani),
o ancora palo al quale era sospesa
la vittima.
Gli apostoli Pietro e Paolo impiegano anche la parola Xilon per descrivere
il pezzo di legno sul quale Gesù fu inchiodato.
“Cristo ci ha liberati […] divenendo una maledizione al nostro posto, perché
è scritto : ‘ Maledetto è ogni uomo
appeso al palo’” (Galati 3:13).
In questa citazione del libro di Deuteronomio 21:23, la parola i
mpiegata éts significava in origine
un albero o un legno.
Gli Ebrei non avevano una parola per parlare della croce tradizionale. Si ritrova la parola xilon (in aramaico) nella Settanta in Esdra 6:11 dove si parla di un solo pezzo di legno sul quale doveva essere appeso il trasgressore.
Stauros descrive fondamentalmente un palo verticale
“Stauros descrive fondamentalmente ’un piolo o un palo verticale’. Il nome come il verbo staroô sono da distinguere ,
in quanto all’origine, della ‘croce’ ecclesiastica composta da due pezzi di legno.” - Vine’s Dictionary
Numerose traduzioni del Nuovo Testamento
hanno reso le parole di Pietro (Atti 5:30)
come segue :
“ il Dio dei nostri antenati ha risuscitato Gesù,
che voi avete ucciso, appendendolo a un palo”.
Questa parola è tradotta per ‘al legno’ in altre versioni (Chouarqui,Darby,Synodale,TOB).
Le Retable (pala d’altare)
de Saint Denis MI 674
Henri BELLECHOSE
noto a Dijon dal 1415 al 1444
Richelieu 2° piano sala 3
La rappresentazione della morte redentrice di Cristo non appare
nell’arte simbolica dei primi secoli
Influenzati dal divieto contenuto nell’ Antico Testamento,
i primi cristiani si rifiutavano di rappresentare lo strumento della Passione del Signore
La rappresentazione della morte redentrice di Cristo
La maggioranza degli eruditi sono d’accordo nel dire che la croce non serviva come riferimento grafico prima dell’epoca di Costantino. Il più antico crocefisso che sia menzionato come oggetto di culto pubblico era quello venerato dopo il 6° secolo nella chiesa di Narbonne, nel sud ( o mezzogiorno) della Francia. Fatto strano ma incontestabile, nei secoli che hanno preceduto la nascita di Cristo, e dopo d’allora nei paesi che non sono stati toccati dall’insegnamento della Chiesa, la croce è stata utilizzata come simbolo sacro.
La croce non divenne il principale emblema e simbolo della cristianità non prima del IV ° secolo.
Sir Wallis Budge
Niente permette d’affermare che i termini originali descrivano la croce tradizionale, tanto più che questo simbolo religioso era utilizzato dai non cristiani molto prima di Cristo.
Nel corso dei secoli circa 400 tipi di croce
sono apparse.
La croce ansata era l’emblema della vita presso gli Egiziani. La croce ankh evocava l’eternità. Le croci greche hanno dei bracci di uguale lunghezza che si tagliano al loro centro. La croce patriarcale ha due barre, la croce papale ne ha tre. Il crisma (XP) è identificato dal monogramma di Cristo. La forma della ‘croce’, a due travi ad angolo retto a forma di Tau mistica, ha la sua origine nell’antica Caldea.
Niente permette d’affermare che i termini originali descrivano la croce tradizionale, tanto più che questo simbolo religioso era utilizzato dai non cristiani molto prima di Cristo. Detto questo, la morte di Gesù come ‘riscatto per moltissimi’ è un insegnamento fondamentale delle Scritture. – Giovanni 3:16; Matteo 20:28